"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza" di A. Gramsci.

martedì 3 ottobre 2017

Sversamento petrolio in Basilicata. Continuano i ritardi per la bonifica

Diga del Pertusillo a pochi metri dal COVA-ENI a Viggiano (PZ)
Chi si è già dimenticato dello sversamento delle 400 tonnellate di petrolio dal COVA Eni a Viggiano (PZ).

Molti dei Lucani ancora ricordano preoccupati i rischi di una contaminazione delle acque della diga del Pertusillo, a pochi metri dal COVA. Le preoccupazioni seppur non hanno ostacolato l'apertura del COVA (decisa dalla giunta regionale della Basilicata) sono state accompagnate dalle richieste, da parte di Associazioni e cittadini rivolte alle Istituzioni, per un intervento urgente di caratterizzazione dell'inquinamento e della bonifica delle aree.

Difficile capire come si sta proseguendo. Si potrebbe realizzare nel sito online dell'Osservatorio in Val D'Agri un sezione con tutte le informazioni.

Cosa certa è visibile agli occhi di tutti i curiosi visitatori delle aree inquinate, gli aspiratori d'acqua contaminata sono ancora li a succhiare liquidi inquinati. E se lasciati al loro destino rischiano di compromettere l'acqua (una risorsa preziosa utilizzata in particolar modo in Puglia) e l'economia locale di gran parte del territorio mettendo a rischio imprese agricole e turistiche.



Certo noi che stiamo sostenendo una petizione online per la chiusura dei pozzi di petrolio auspichiamo che tutto vada per il meglio.

Che gli organi di controllo garantiscano la sicurezza senza far correre altri rischi per la salute (come si evince dai risultati presentati ufficialmente dagli scienziati pochi giorni fà) e l'economia locale.

Intanto, dalla rivista Staffetta Quotidiana si apprende che nel bollettino n. 40 del 1 ottobre 2017 è pubblicata la decisione del Presidente della Giunta Marcello Pittella riguardo la proroga dei termini, richiesta dall'Eni, per gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza a seguito della perdita di greggio dal COVA di Viggiano.
Pittella ha deliberato che l'Eni può continuare a utilizzare per altri 6 mesi le aree già identificate nelle precedenti ordinanze per la sosta delle autobotti di rifiuti liquidi derivanti dalle attività di MISE delle aree interessate allo sversamento di greggio dal COVA di Viggiano in attesa della loro caratterizzazione necessaria all'avvio al trattamento per un tempo non superiore di sei mesi a partire dalla data di sottoscrizione dell'atto.

Inoltre ha ribadito che Eni rispetti tutte le prescrizioni relative alle precedenti ordinanze. Infine ha dato compito all'Arpab di effettuare sopralluoghi durante l'utilizzo di questa aree.

Vedremo come andrà a finire nella speranza che il film abbia il lieto fine.


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